Si fa presto a dire “tulipano”. Questo fiore è stato ibridato talmente tanto da richiedere un catalogo a se stante e un modo di dividere le diverse specie e varietà.
La classificazione commerciale ufficiale, quella olandese, annovera una decina di categorie di tulipani coltivabili, che, in particolare, si differenziano fra loro per grandezza e colore caratteristico.
La famiglia di tulipani più diffusa al momento è la Darwin, dalla quale, poi, si sono originate la maggior parte delle specie in uso nel continente europeo. I tulipani Rembrandt si distinguono per le colorazioni macchiate, i Duca di Tholl sono i più precoci, i Pappagalli hanno petali frangiati, i Bizzarri hanno forme più particolari, i Trionfo nascono dall’unione fra Precoci e Darwin, i Mendel dai Darwin e i Duca di Tholl, e, ancora, i Breeder, i Cottage e quelli, particolarissimi, a fiore di giglio. Ogni anno i vivai olandesi producono una nuova varietà con colori e forme diverse.
Nel parco del castello di Pralormo abbiamo l’occasione di vedere sbocciate le varietà più nuove prodotte in Olanda. Gli oltre 75.000 tulipani in fiore (uno spettacolo unico) sono tutti di nuova “invenzione”, direttamente provenienti dall’Olanda e piantati a ottobre nelle aiuole del giardino.
Ma non è necessario avere un parco per godere della bellezza di questi fiori: piantati in vaso sono altrettanto belli e sono il modo più variopinto per annunciare a se e agli altri la primavera.
Basta solo pensarci per tempo: a ottobre, quando di solito abbandoniamo il terrazzo e le piante in vaso al loro destino invernale, basterebbe mettere i bulbi nelle cassette che abbiamo usato per i gerani o le surfinie. Solo dopo aver interrato i bulbi possiamo dimenticarci del terrazzo: a primavera, puntualmente i bulbi ci regaleranno un anticipo del bella stagione dai colori indimenticabili.
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