È possibile che abbiamo comprato nelle scorse settimane un’azalea, affascinati dalla sua fioritura o forse ce l’hanno regalata.

Comunque sia, in questi giorni sta sfiorendo rivelando la sua crescita disordinata e un aspetto forse un po’ povero.

Consideriamo che la pianta, per fiorire tanto abbondantemente, ha speso molte delle sue risorse e ora ha bisogno di una cura di bellezza per tornare in forma, crescere e predisporsi alla prossima fioritura promaverile. Alcuni rami si sono allungati e presentano in cima un ciuffo di foglie, la parte centrale sembra quasi spoglia: un’immagine molto diversa da quella che ci eravamo immaginati e che rimaneva nascosta dai fiori. Ecco cosa fare.

Fingiamo di essere dei coiffeur: con delle forbici affilate o delle cesoie tagliamo tutti i rami in modo da dare alla pianta una forma arrotondata. Non guardiamo se ci sono o meno delle foglie. Puntiamo ad arrotondare la pianta riducendo la lunghezza di tutti rami che fuoriescono da una virtuale forma arrotondata.

A questo punto togliamo anche gli eventuali fiori o boccioli rimasti; per questo ci bastano le dita.

La seconda operazione da fare a questo punto è rinvasare la pianta. Sappiamo bene che molti fioristi hanno detto di farlo subito, appena acquistata, ma questa operazione, fatta durante la fioritura, rischia difar cadere prematuramente i fiori. Confidiamo che abbiate resistito alla tentazione e che invece, forse anche vinti da una naturale e comprensibile pigrizia, lo facciate ora che è il momento opportuno. Il vaso deve essere appena più grande di quello originale; il terriccio da usare è quello per acidofile. Non va bene il terriccio universale, né quello per piante da fiore: deve proprio essere specifico per acidofile (potremo utilizzare questo terriccio anche per l’ortensia, la gardenia, il mirtillo, il rododendro).

Nel rinvasare la pianta roompiamo un poco i bordi del pane di terra: possiamo farlo con le mani oppure utilizzando un coltello affilato da muovere dall’alto verso il basso. Questo favorirà l’espansione delle radici che, più facilmente, sentiranno il terriccio nuovo.

Prima di riempire il vaso con il terriccio nuovo, mescoliamolo con del concime come il letame pellettato (due manciate) o un concime granulare per piante acidofile. Possiam oirmandare la concimazione a un seocndo tempo: dipende dalla disponibilità che abbiamo del necessario.

Dopo aver rimvasato la pianta e assestato bene il terreno, in vece di bagnarla come siamo abituati a fare, immergiam il vaso in un catino pieno di acqua in cui abbiam  spremuto mezzo limone o aggiunto un cucchiaio di aceto (bianco o rosso non importa) per annullare l’effetto del calcare normalmente presente nell’acqua dell’acquedotto. Teniamoci pianta per mezz’ora: questo assicurerà una perfetta idratazione del terreno anche nelle zone più nevralgiche, quelle immediatamente sotto il fusto dove le radici assorbono più facilmente l’acqua e i nutritivi.

Lasciamo sgocciolare bene il vaso prima di tovargli un posizione luminosa ma non colpita dal sole se non per due-tre ore al giorno.

Se non abbiamo concimato il terreno è bene che, a partire dal prima innaffiatura (magari dopo una settimana) aggoiungiamo all’acqua un concime liquido specifico per piante acidofile. Non è una fisima: il concime per acidofile ha anche la funzioe di annullare il calcare e mantenere la terra su un pH ideale.

La maggior parte delle azalee acquistate ad aprile-maggio muore dopo due mesi perché annaffiate normalmente con l’acqua del rubinetto che è calcarea e riduce a poco a poco l’acidità del terreno impedendo alla pianta di assorbire i nutrienti necessari.