La preparazione del terreno per la semina o il trapianto di giovani piantine è fondamentale: da esso dipende l’iniziale sviluppo delle piante. Per questo vi dobbiamo dedicare un po’ di tempo e di qualche astuzia. Tutto inizia con una vangatura profonda, intendendo con questo l’affondare completamente la lama della vanga quadra nel terreno, in verticale, per rigirare le zolle.

In pratica si inizia scavando una piccola fossa sul lato corto della proda: deve essere profonda quanto la lama della vanga ed estesa per non più di 15-20 cm. Si mette da parte la terra estratta su un telo: servirà alla fine. Si prosegue quindi indietreggiando, affondando la lama e rigirando la zolla di terra nel fosso appena creato davanti a sé. Le piante eventualmente presenti sulla superficie verranno in questo modo interrate e serviranno ad arricchire di materia organica il terreno. Va da sé che approfitteremo di questa operazione per eliminare sassi o radici che possiamo trovare. Non serve livellare le zolle in questa fase:  lasciamole aperte. Così facendo la terra si ossigena, la flora batterica che durante l’inverno era sprofondata nel terreno, viene portata in superficie e, per effetto della maggiore temperatura, inizia a moltiplicarsi attivando quei processi naturali che sono alla base della fertilità. Si prosegue fila per fila sulla proda sempre indietreggiando fino ad arrivare alla fine della superficie dove potremo utilizzare la terra estratta inizialmente e messa da parte.

Si tratta di un lavoro estremamente faticoso ed è bene, se non siamo più che allenati, farlo per gradi, distribuendo il lavoro in più giorni, dandosi magari un obiettivo giornaliero commisurato alle proprie forze (un metro, due metri, etc.).

Lasciamo il terreno, così come lo abbiamo rigirato, per un paio di settimane prima di procedere. Qualche giorno prima della semina o del trapianto andremo invece ad arricchire il terreno, facendo quello che tecnicamente si chiama concimazione di fondo. Consiste nel livellare sommariamente il terreno con il rastrello e distribuire quindi sulla superficie del letame maturo. Questo è normalmente disponibile nei garden center sotto forma pellettata: si tratta di un prodotto assolutamente naturale che ha solo subito un trattamento di essiccazione. Ci basterà distribuire due-tre manciate di letame pellettato per ogni metro quadrato; con la vanga interriamolo un poco (bastano pochi centimetri). Ripassiamo il rastrello dalla parte dentata prima e dalla parte liscia poi per livellare perfettamente la superficie. Infine innaffiamo a pioggia, quanto basta a inumidire il terreno. Se pensiamo di coltivare dell’aglio o cipolle o porri, sostituiamo il letame con un concime minerale a lenta cessione: il concime organico infatti tende a far marcire i bulbi di queste piante e, dove possibile, va evitato.