La civiltà ha talmente condizionato il nostro modo di fare giardinaggio da affidarci sempre meno alla semina che rimane il modo più semplice, economico ed efficace per ottenere le piante che desideriamo.
È curioso in fondo che nel momento in cui è normale lamentarsi degli eccessivi costi di tutto quanto ci circonda, siamo pronti a rinunciare al piacere di avere una bella pianta sul terrazzo o nell’orto piuttosto che ricorrere alla semina.
Ho un conoscente che da anni ha smesso di acquistare le piantine di pomodoro in vivaio. Ha smesso quando, tra quelle acquistate, ha individuato quella che per capacità di resistere ai parassiti e per capacità produttiva appariva la migliore. Da allora, a fine stagione, raccoglie una bacca ben matura, la pulisce e ne mette da parte i semi che poi interra ad aprile, producendo piante sempre più forti e perfettamente adattate al suo terreno e al clima.
È una tecnica semplice, ma pochi la applicano. Probabilmente per la fretta di vedere le piante subito belle, per la gioia che indubbiamente ci può dare trasformare il nostro terrazzo o il nostro giardino da “grigio” e triste in una esplosione di colori e profumi. Sarà, ma è un dato di fatto che invece, proprio in queste settimane, dovremmo guardarci intorno, visitare i vivai, scegliere i semi delle piante da fiore e metterli nei vasi, magari da tenere ancora in casa, al caldo, finché la primavera non si decida ad arrivare.
Una bustina di semi ci basta per produrre più piante di quante riusciamo probabilmente a metterne a dimora e possiamo usarla per più anni.
Puliamo i vecchi vasi dunque, acquistiamone di nuovi, cerchiamo fin d’ora il terriccio ideale e dedichiamoci al giardinaggio assaporando il piacere dell’attesa, il gusto di vedere spuntare delle nuove piantine, vederle crescere e rinforzarsi sotto i nostri occhi, meravigliosa promessa di una Natura sempre pronta a regalarci incredibili sorprese.