È tempo di decorare l’albero di Natale! Una volta era il presepe a segnare quel momento magico in cui ci si avvicinava al Natale. Ci si riuniva con i bimbi e, dopo aver fatto lunghe passeggiate in campagna o nei boschi per trovare materiale, si dedicava un pomeriggio ad allestire paesaggi ogni volta più belli e affascinanti. Si usavano le corteccie, i rami, i fiori secchi dell’ortensia, i sassi più strani, la carta dei biscotti per fare il laghetto, i bastoncini con cui costruire un ponticello…
Altri tempi: oggi è l’albero pieno di luci e palline di plastica a indicare in modo inconfondibile l’approssimarsi delle feste. E come ogni anno ci si muove per negozi per trovare nuove decorazioni, nuove luci (quelle dell’anno scorso, chissà perché non vanno più bene, non sono abbastanza). Ogni anno ci si inventa uno stile nuovo, un colore dominante nuovo (quest’anno lo faccio tutto blu, no, tutto rosso, solo di luci…).
Ma il vero protagonista è poi sempre lui, l’albero, un tempo rigorosamente vero, oggi, fortunatamente diciamo noi, anche splendidamente finto (e ce ne sono di bellissimi, benché molto lontani dalla realtà).
Il fascino dell’albero vero rimane, e ci mancherebbe!
Ma; c’è sempre un ma. Innanzitutto se siamo per l’albero vero, acquistiamolo in vaso, dotato di radici. Non acquistiamo solo la punta da tenere in piedi con quattr’assi e i chiodi. Dobbiamo sapere infatti che le conifere, a differenza di qualsiasi altro genere di piante, non è in grado di riformare la punta. Tagliandone la cima la condanniamo a una perpetua moncatura.
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Ma anche acquistandolo in vaso dobbiamo rispettare alcune regole perché siamo di fronte a una pianta vera, viva e come tale dobbiamo trattarla.
Innanzitutto non acquistiamo una pianta in vaso se non abbiamo alcuna idea di dove trapiantarla dopo le feste: impiega diversi anni per crescere e sprecarla così è veramente brutto: è la negazione del Natale.
Forse il negozio dove l’acquistiamo la ritira, forse il nostro Comune mette a disposizione degli spazi in cui trapiantarla, forse siamo già d’accordo con qualcuno disposto ad adottarla. Pensiamoci per tempo.
Il nostro pino o il nostro abete è una pianta abituata al freddo e alla luce tipici delle montagne in cui è nato e cresciuto. Nella nostra casa non avrà nulla di tutto questo. L’ideale sarebbe infatti allestirlo all’aperto, in giardino o sul terrazzo, magari provvedendo a qualche efficace controventatura per evitare che il vento lo faccia cadere. Ma molto probabilmente lo vorremo avere in casa dove potremo godercelo, anche perché non sapremmo dove mettere i tanti pacchettini che babbo Natale ha intenzione di portare ai nostri bimbi (a quelli bravi però).
In casa ovviamente le condizioni sono molto difficili: scarsa luce e tanto caldo. Inutile cercare una posizione luminosa: nel migliore dei casi la luce arriva da una finestra, mentre queste piante sono abituate a ricevere luce da ogni lato. Ma è il calore che fa più danni. Il calore unito alla secchezza dell’ambiente, una condizione opposta a quella presente in natura in questo periodo. E se a noi pare che vi siano solo 20° in casa, consideriamo che in alto, vicino al soffitto, dove la pianta giunge con la sua cima, la temperatura è maggiore. La conseguenza è nota: la pianta diventa inizialmente meno brillante, comincia a seccare alcune foglie, perde gli aghi sempre più copiosamente.
Deve resistere un mese e in queste condizioni il clima può esserle fatale. Cosa fare per aiutarla? Contrastiamo il calore dell’ambiente con una superiore umidità. Vanno bene gli evaporatori sui termosifoni, ma va bene anche far asciugare i panni nella stanza, lavare il pavimento, usare gli umidificatori elettronici. Tendenzialmente dovremmo avere un’umidità relativa sempre intorno al 60%. Utile anche nebulizzare la pianta con acqua non calcarea in modo che l’acqua evaporando dalle foglie, la mantenga più fresca. Non aspettiamo che perda gli aghi per correre ai ripari: iniziamo da subito. Qualcuno dirà: come posso spruzzare dell’acqua sulla pianta se è piena di lampadine e di fili? Le lampadine devono essere acquistate con marchio CE, specificatamente indicate come “per esterno”; se abbiamo una ciabatta o una tripla alla base dell’albero per alimentare i vari fili di luci, proteggiamola chiudendola in un sacchetto di plastica. Evitiamo comunque di tenere acceso l’albero in nostra assenza e durante la notte.
Infine, la neve. Qualcuno abbellisce l’albero con un tocco finale dato dalla neve finta, quella spray. Inutile dire che è dannosissima perché chiude i pori delle foglie accelerandone il disseccamento.
In tutto questo non dimentichiamo di dare da bere alla pianta, magari aggiungendo ogni due settimane del concime per piante verdi.
Comunque sia, Buon Natale.