C’era una volta… ma non stiamo parlando di tanto tempo fa, in cui le nostre nonne abitualmente giravano per i prati e la campagna e tornavano a casa con ciuffi di erbe un po’ misteriose.
Erano le erbe con cui si condivano i sughi, si preparava il pesce in carpione, si aromatizzava il coniglio della domenica o si preparavano insalate dal gusto sempre un po’ diverso dal solito.
Erano erbe commestibili e particolarmente gustose che qualche fortunato ancora ricorda con malinconia e che facevano parte a buon diritto della nostra tavola di tutti i giorni.
È triste pensare che abbiamo perso quasi completamente il ricordo di queste erbe, che pure esistono e continuano a popolare i nostri prati. Esse costituivano quel tanto in più che caratterizzava la cucina della nonna, che dava quel sapore un po’ particolare alle sue conserve, che faceva dei suoi piatti della domenica qualcosa di assolutamente unico e irripetibile.
Abbiamo perso la capacità di riconoscere queste erbe e di usarle e questo è veramente un peccato perché ce ne sono tante e tutte capaci di trasformare un piatto qualsiasi in una ricetta a quattro stelle.
Quasi nessuno ne parla (quasi perché qualche associazione è nata con lo scopo di recuperare il recuperabile) e a noi resta il dispiacere di non saper apprezzare tutto quello che madre natura ci regala e su cui probabilmente i nostri nonni erano molto più attenti.