Dopo una o due giornate di pioggia dobbiamo avere sempre l’accortezza di vuotare i sottovasi delle piante esposte all’acqua.
Se lasciamo l’acqua infatti il terreno si infradicisce e le piante entrano in sofferenza. Per contro, se i vasi non sono esposti alla pioggia (perché il terrazzo è coperto da un altro terrazzo) ricordiamoci di controllare che il terreno sia umido.
Molto spesso infatti dopo una o due giornate di pioggia siamo indotti a pensare che le nostre piante non abbiamo bisogno di acqua, mentre invece hanno sete esattamente come se non piovesse (e in effetti per loro, al coperto, non piove affatto).
L’unico lato positivo delle giornate piovose è la superiore umidità dell’aria e la ridotta evaporazione dell’acqua dai vasi. Per quelle piante che invece possono godere dell’acqua piovana, dobbiamo pensare a loro come a delle privilegiate; l’acqua piovana è filtrata naturalmente e, a meno che non si tratti di piogge acide, ricevono un’acqua non calcarea, perfetta per pulirne le foglie e dissetarle in modo naturale. Quando vuotiamo i sottovasi delle piante esposte, non gettiamo l’acqua nel tombino o nel lavandino, ma utilizziamola per bagnare le piante non “privilegiate”. L’acqua che si deposita nel sottovaso contiene infatti molti dei sali naturali dilavati dal terriccio attraverso cui è passata ed è perciò perfetta per le altre piante.