Le piante velenose per noi e i nostri piccoli amici… Quando si tratta di rimettere a nuovo giardino o terrazzo si torna a parlare della potenziale pericolosità di talune piante; si pensa all’oleandro, alla speronella, alle bacche di molti arbusti. E ci si preoccupa, giustamente, se si hanno bambini piccoli che girano per casa, o anche animali domestici che, si sa, assaggiano quasi tutto.
Il problema è concreto, anche se è doveroso non fare allarmismi in materia. L’oleandro è tossico; si narra che alcuni soldati francesi durante la prima guerra mondiale non trovarono di meglio che usare un ramo di oleandro come spiedo per arrostire un coniglio selvatico e morirono intossicati. È possibile che sia avvenuto così, come si racconta, ma è doveroso anche dire che è forse l’unico caso di morte accertata a causa dell’assunzione delle tossine contenute in questa pianta. A nessuno verrebbe in mente di mangiarne le foglie e se qualcuno ci prova, capisce anche subito perché: un gusto veramente orribile. Non ti viene certo voglia di mangiarne a sufficienza da avere seri disturbi. La morte dei soldati francesi di cui si racconta può essere tranquillamente annoverato tra gli incidenti possibili sì, ma assolutamente improbabili.
La realtà è che tutte le piante sono potenzialmente tossiche (ma di questo magari parliamo la prossima volta); a noi si richiede la giusta attenzione nel porre le piante più tossiche ad altezza tale da non essere raggiungibili dai bimbi o dal nostro cagnolino (che comunque durante le passeggiate mangia di tutto). Basta mettere il vaso in posizione rialzata (anche appeso al davanzale o alla ringhiera può bastare) o mettere una piccola barriera fatta di pezzi di legno o una rete per evitare che col muso possa raggiungere le foglie. Possiamo anche pensare di coltivare il nostro oleandro ad alberello, così che la chioma sia fiori dalla portata del più bimbi ed animali.
Insomma, non facciamoci prendere dal panico: vale molto di più educare i nostri bambini a ciò che possono e non possono toccare. I miei ad esempio, non ne volavano sapere di mangiare l’insalata: figuriamoci se mangiavano le foglie dell’oleandro!